venerdì 18 giugno 2010

Barbo bianco

Il barbo ? Un caratteristico ed elegante pesce d'acque correnti e ghiaiose,ha un aspetto diverso dagli altri pesci ,ha un corpo allungato e il dorso un po' arcuato la testa robusta ha il muso ricurvo in basso con la bocca sotto stante e ha delle labbra spesse e robuste da cui pendono 2 barbigli.
Un pesce molto forte e resistente (pensare che un esemplare da 300 o 400 gr può tirare molto anche 3 o 4 minuti di squot;lotta squot; per stancare il pesce)
un pesce onnivoro si ciba di sostanze sia vegetali sia carnee come vermi larve insetti caduti in acqua ma anche alghe muschio e pastelle.
I fondali preferiti sono quelli ghiaiosi o di sabbia grossolana.
Adesso passiamo alla pesca:l'esca dove trovarsi sul fondo (perche non come gli altri pesci che per mangiarla la mordono),il barbo succhia l'esca e (la maggior parte delle volte) per slamarlo bisogna infilare a fondo lo slamatore ,se si intende pasturare la base di ogni buona pastura ? Il formaggio (migliori sono quelli piccanti) cui pecorino a pezzetti e gorgonzola.ora passiamo alle lenze e i sistemi.La migliore canna ? La bolognese lunga in circa dai 4 ai 6 metri (NON ANDATE assolutamente a pesca di barbi con una canna piccola da laghetto per trote se abbocca un esemplare da 500 o piu grammi riduce a pezzetti il cimino!!!)per la pesca alla passata,come filo madre può andare bene uno 0.20 e attaccato con una girella il terminale dell0 0.14 o cosi via (si usano fili cosi spessi perchè si potrebbe incagliare sul fondo essendo pieno di sassi)amo dal 14 al 22 un galleggiante che varia da 0.70gr a 2 gr ? perfetto per la pesca può avere inizio sull'amo si possono mettere bigattini e/o mais l'importante è che l'esca sia sul fondo .(se l'amo si conficca sul labbro dei barbi è tecnicamente impossibile perdere il pesce ed è difficile anche levarlo con uno slamatore a forbice figuratevi da solo.

Branzino

Il branzino, o spigola (Dicentrarchus labrax), è un pesce di mare di colore bianco e argentato sul ventre, grigio plumbeo sul dorso e grigio chiaro sui fianchi; può arrivare fino un metro di lunghezza e arrivare a pesare fino a circa 10 kg.
Nasce come pesce gregario, ma da adulto diventa solitario. La sua alimentazione è basata sui latterini e sui crostacei. Si riproduce in inverno, nei primi tre mesi dell'anno.
È un pesce che si trova in abbondanza nel Mar Mediterraneo, nel Mar Nero e nella parte orientale dell'Oceano Atlantico. Viene consumato in tutta la nostra penisola e, a seconda delle regioni, viene chiamato in modo totalmente diverso. È, insieme all'orata, uno dei prodotti ittici che più vengono apprezzati grazie alla sua ottima carne, magra, soda, profumata e resistente alla cottura.
Esiste una specie molto simile, la spigola puntata, facilmente distinguibile a motivo delle varie macchie nere che quest'ultima ha sul corpo, anch'essa è molto apprezzata.
L'acquisto – Per verificare se il pesce è fresco, è buona norma controllare il colore delle branchie che devono essere di un argento particolarmente vivo; gli occhi devono essere brillanti; verificare anche che le squame appaiano lucide e decisamente attaccate; se è possibile rimuoverle con facilità, sicuramente il pesce non è fresco.
In commercio è possibile reperire sia il branzino selvatico sia il branzino allevato. Generalmente la qualità delle spigole selvatiche è ottima; può esserci una leggera variazione di gusto che dipende dal luogo in cui le spigole sono state pescate. Anche nelle spigole d'allevamento c'è una variazione delle caratteristiche organolettiche a seconda dell'ambiente in cui sono state allevate e dell'alimentazione. Quando si acquistano spigole di allevamento è consigliabile scegliere quelle allevate nel nostro Paese perché sono di qualità superiore rispetto ai prodotti che provengono dalla Turchia o dalla Grecia, Paesi che praticano un allevamento eccessivamente intensivo.
Pulitura e conservazione – La pulizia del branzino inizia con la tagliatura delle pinne; l'operazione successiva è la desquamatura, un'operazione da compiersi con attenzione affinché la pelle, particolarmente delicata, non si rovini. Terminata la desquamatura il pesce deve essere eviscerato o attraverso le branchie oppure incidendo verticalmente la pancia; terminata l'eviscerazione il pesce deve essere lavato in modo accurato fuori e dentro e poi asciugato. Dopo la pulitura il pesce va rinvolto con un'apposita pellicola e va riposto in frigorifero. Nel caso la spigola sia particolarmente fresca la conservazione può protrarsi per circa 48 ore. Per conservazioni più lunghe, occorre congelarlo a -18 °C dopo averlo riposto negli appositi sacchetti e dopo aver eliminato tutta l'aria possibile. In caso di congelamento la conservazione può durare circa 90 giorni.

Pesce Persico

NOME LATINO: Perca fluviatilis (Linnaeus 1758)
FAMIGLIA: Percidae
ORDINE: Perciformes
NOME INGLESE: Perch
MORFOLOGIA: corpo di forma ovale, dorso arcuato e peduncolo caudale assai stretto; testa grossa e bocca terminale di grandi dimensioni; doppia pinna dorsale, la prima munita di raggi spinosi; colorazione del dorso verdastra percorsa da alcune fasce di tonalità più scura, bianco il ventre; pinne pettorali giallastre, pinne ventrali, anale e caudale di colore aranciato.
TAGLIA: 25 cm (300 g) a 4 anni; molto raramente arriva a 40-50 cm (1,5 kg).
DISTRIBUZIONE: Italia settentrionale e centrale, ma è stato immesso anche nelle acque del resto della penisola e delle isole.
HABITAT: ambiente lacustre litorale e fluviale a corrente molto debole; ha abitudini sedentarie e si riunisce spesso in gruppi, soprattutto in età giovanile.
ALIMENTAZIONE: invertebrati durante l'età giovanile, predatore di altri pesci da adulto.
RIPRODUZIONE: depone tra Aprile e la fine di Maggio, in relazione alla temperatura ambientale (predilige 14-15 °C); riproduce in acque basse con fitta vegetazione o con abbondante presenza di radici; le uova hanno un diametro di 2-2,5 mm e sono protette all'interno di lunghi nastri di muco che le femmine distendono tra i rami delle piante acquatiche; la schiusa si ha dopo 2-3 settimane; le larve misurano 5 mm e, riassorbito il sacco vitellino si riuniscono in grandi banchi nelle acque superficiali lungo le rive.
VAL. ECONOMICO: notevole

giovedì 17 giugno 2010

i pesci più pescati con il tipo di pesca a cianciolo

Pesci
Cefalo
Dentice
Ricciola
Palamita
Sarago
Spigola

la vergogna della pesca con cianciolo

Un peschereccio in 7 minuti di pesca distrugge completamente un branco di ricciole.

Una vergogna che ci preme documentare e diffondere il più possibile nella speranza che si prenda coscienza dei veri responsabili della distruzione del nostro splendido mare!

mercoledì 16 giugno 2010

cosè la pesca

La pesca viene definita come attività del tempo libero, nel senso che viene effettuata da coloro che, avendo pomeriggi o mattinate a disposizione, si rivolgono verso questa attività per non lasciare un vuoto momentaneo nella loro vita. Anche tale definizione ci lascia un pò perplessi. Pesca è considerata anche amore per la Natura, ma nessuno di noi è un protezionista fanatico. Quindi anche qui non ci siamo. Pesca per i non pescatori sono alienazione in quanto non è ragionevole starsene ore ed ore con la canna in mano in attesa di una ben che piccola toccata del pesce. Anche qui è ovvio non ci troviamo d'accordo. Per ridefinire la pesca abbiamo bisogno di tutto quanto abbiamo detto fin´ ora in maniera più dosata, diversa. La pesca è sport in quanto ci impegna e in una attività fisica (e chi pesca le trote in montagna sa quel che voglio dire, come identica considerazione può essere fatta per colui che pratica la subacquea in certo modo) e quindi assolve al luogo comune con il quale si vuole che sport sia prestazione fisica o "fatica". È ugualmente sport se a tale parola si da il suo significato più puro, cioè di competizione onesta, leale con qualcuno o contro qualcosa. È sport perché il vero pescatore affronta il fiume o il mare dando la possibilità al suo avversario di poter vincer qualora ne abbia le qualità. Pescare in apnea a venti metri o pescare i cavedani in corrente con del nylon dello 0.10 è sportivo nel senso che abbiamo spiegato. La pesca è attività del tempo libero in quanto si attua generalmente nel tempo libero, ma non è come normalmente si vuol fare credere, uno scopo per riempire i periodi di ozio forzato. Il pescatore non riempie il tempo libero, ma trova il tempo per riempirlo cioè per andare a pescare. Ogni momento è buono: di notte dagli scogli o lungo un molo durante l'autunno a pesca di gronghi; la mattina presto, alle tre, su un sentiero alpino in cerca della buca buona ove le trote faranno la prima "bollata"; durante le ore assolate di agosto su di una barchetta a poche miglia di distanza dalla costa, chinati sullo specchio d'acqua con un bolentino in mano. La pesca è amore per la natura, è vero, ma non amore da protezionisti isterici. Un amore ragionato, bilanciato. Il vero pescatore conosce a fondo il suo fiume o la sua costa meglio di un biologo perché riesce, durante le giornate passate con una canna in mano, a capire ogni segreto dell'ambiente ed a rendersi conto di ogni sua benché minima variazione. L'inquinamento, oggi politicizzato sotto mille forme diverse, furono, molti anni fa i pescatori a scoprirlo in Italia, quando si accorsero che le alghe cambiavano colore o che i temoli non si riproducevano più lungo i ghiareti che li avevano ospitati per molti secoli. In questo senso quindi la pesca è amore per la Natura. La pesca è alienazione, non perché è da stupidi stare con una canna in mano, ma perché ci serve come evasione momentanea da mille problemi che ci assillano. Sul fiume tutti i nostri problemi scompaiono improvvisamente. In tal modo, e solo in tal modo, la pesca può essere alienante in quanto per un certo periodo ti fa dimenticare l'assillo a cui giornalmente siamo sottoposti nel condurre la nostra vita.

Trota

Distribuzione e habitat

Questa specie è presente naturalmente con varie sottospecie e specie vicarianti, la cui tassonomia è poco chiara, nell'intera Europa, comprese le isole mediterranee e l'Islanda, oltre che in Africa settentrionale (Marocco, Algeria e Tunisia), in Asia minore e nell'Asia centrale. È stata introdotta in tutto il mondo, nelle Americhe, in Australia, in Sudafrica, ecc., spesso con danni estremamente gravi sull'ittiofauna autoctona (tanto che è stata inserita nell'Elenco delle 100 specie aliene più dannose del mondo). La trota di mare (con varie sottospecie e varietà) vive nel mar Nero, nel mar Caspio e nell'Oceano Atlantico settentrionale a sud fino alla Spagna, è assente nel mar Mediterraneo anche se, soprattutto in Adriatico occasionalmente qualche trota arriva al mare dove assume ben presto la colorazione della vera trota di mare.
È una specie molto adattabile ed ecologicamente plastica che si può trovare sia in mare che nelle acque dolci, sia correnti (fiumi) che ferme (laghi). I principali limiti alla sua diffusione sono posti dall'ossigenazione dell'acqua, che deve essere abbondante, dalla sua temperatura, che sebbene possa essere anche molto bassa non deve salire oltre determinati valori, e dall'inquinamento, verso il quale la specie ha una tolleranza molto limitata. La sua diffusione in mare può avvenire solo in acque a salinità modesta. Il suo ambiente ideale sono i fiumi a corrente veloce, con acque fredde ed ossigenate ed abbondanti prede.

Descrizione

Simile al salmone, rispetto al quale è assai più tozza, ed agli altri salmonidi, ha corpo fusiforme leggermente compresso ai lati, con bocca grande (più piccola che nel salmone), pinna adiposa presente, pinne ventrali arretrate, pinna caudale a bordo diritto, ecc. La livrea cambia molto a seconda dell'ambiente in cui il pesce vive. Gli esemplari marini (trota di mare) sono argentei con poche macchiette scure a forma di X, simili a salmoni, così come gli esemplari di lago (trota di lago), i pesci di fiumi e torrenti, soprattutto montani (varietà fario), hanno invece colorazione molto più vivace, bruno verdastra od oliva, con numerosi punti neri, violacei, arancio e rossi e sfumature dorate, talvolta arancioni o gialle molto vistose, sui fianchi.
La trota di mare e quella di lago raggiungono e superano il metro di lunghezza mentre una fario di 50 cm è già molto rara.
Spesso si sente parlare di trota salmonata. Non si tratta di una sottospecie, ma solamente di trote il cui colore rosato della carne ricorda quello del salmone. Il colore dipende dalla dieta ricca di carotenoidi che, negli allevamenti, è spesso somministrata proprio per ottenere la colorazione rosata delle carni.

Alimentazione

Esemplare della forma fario
La trota è un predatore voracissimo e si può dire che mangia qualunque animale che possa inghiottire, dagli insetti ai crostacei, ai pesci, anche trote più piccole, ai topi ed alle rane.


Riproduzione


Nelle forme d'acqua dolce avviene durante i mesi invernali in un ambiente con fondi ghiaiosi in cui viene scavata una buchetta dove avviene la deposizione. La trota di mare, che è anadroma, compie una migrazione simile a quella del salmone ma, in genere, più breve e più spesso sopravvive alla deposizione.


Pesca

Si cattura con tutte le tecniche di pesca sportiva ed è in genere la più ambita preda dei pescatori di tutta Europa. La cattura di trote selvatiche non ha comunque nessun significato economico. Le carni sono squisite.

Il quadro classico

La sistematica del gruppo Salmo trutta è ancora in fase di aggiornamento dato che per molti anni è stata riconosciuta solo la specie Salmo trutta con un certo numero di sottospecie; di alcune di tali sottospecie (Salmo trutta "lacustris", Salmo trutta "fario" e Salmo trutta "trutta") è stata dimostrata l'invalidità[1] dato che se ad una trota di mare (Salmo trutta "trutta") viene impedito il ritorno al mare si trasformerà in una trota di torrente (Salmo trutta "fario"); in altri, numerosi, casi, queste sottospecie sono state elevate al rango di specie valide

Carpe asiatiche nel missisipi

la diffusione delle carpe asiatiche in alcune zone del missisipi ha costretto militari ad avvelenare le acque per ucciderle.Questo tipo di pesce può arrivare a saltare circa 3 metri,spezzando il filo della canna.

esche cucchiaini

Descrizione : il cucchiaino e' l'esca sicuramente piu' usata da chi pratica o inizia a praticare lo spinning. E' realizzato completamente in metallo ed in commercio ne esistono svariati modelli che possono essere divisi in due grandi categorie: rotante o ondulante. In breve il cucchiaino rotante e' costituito da un asse in filo di acciaio su cui e' infilato un corpo (zavorra), una o due palette ( si parla in questo caso di rotante-tandem ) innestate o direttamente ( il classico Martin ) o tramite un cavallerino ( tipo Mepps, Ilba e via dicendo ) ed una ancorina. La forma della paletta, a goccia o a foglia di salice, influenza l'angolo di rotazione della stessa intorno al corpo. Piu' semplice e' il modello ondulante formato da un pezzo di metallo di forma ovale allungata, piu' o meno curvato, a cui in fondo e' agganciata, in genere tramite un'anellino, un'ancorina. Entrambi non sono artificiali antialga, ma si possono modificare in modo da farli diventare :

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modifica ondulante-antialga : sfilare dall'anellino l'ancorina e sostituirla con un amo antialga.
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modifica rotante-antialga : bisogna usare i modelli prodotti dalla Martin che sono smontabili, non proprio facilmente. Estrarre il filo di acciaio dal fondo del corpo dove e' attaccata l'ancorina e sostituirla con un amo antialga, quindi reinserire il filo. Ci vuole un po' di pazienza e buona manualita'.

Con i rotanti, seguendo le istruzioni di cui sopra, si possono realizzare anche modelli tandem antialga o meno che hanno la particolarita' di essere snodati quindi con movimenti piu' sinuosi ed attrattivi.

Pesci interessati e zone di lancio : Tutti i predatori. In tutte le zone "calde" preferite dal pesce che intendiamo insidiare cercando di evitare di lanciarlo in mezzo o sopra gli ostacoli, visto che i "puri" cucchiaini non sono antialga. Il discorso cambia nel caso si effettuano le modifiche di cui sopra, dato che l'esca e' antialga la si puo' lanciare tranquillamente in tutti gli ambienti sia privi che zeppi di ostacoli.

come si recupera

Acque stagnanti ( laghi , lanche, morte ) - in questi ambienti l'unica forza che agisce sull'esca e' quella che gli imprimiamo noi durante il recupero e la direzione seguita dalla stessa e' quella lungo il nostro filo. Alzando o abbassando la canna si varia anche la profondita', piu' si alza piu' sale verso la superficie. Nel rotante, come specifica il nome, appena recuperato la paletta si mette in movimento emettendo vibrazioni e lampi di luce riflessa sul suo corpo che stimolano l'attacco dei pesci. Tenete la velocita' piu' bassa che potete. Per rendere il movimento piu' vario e quindi accattivante cambiate ogni tanto sia la velocita' che la direzione di recupero. Discorso leggermente diverso per l'ondulante. Non essendo dotato di un movimento proprio, per animarlo, oltre ai movimenti di cui sopra, dovete dare anche qualche piccolo strappetto in modo che guizzi.
Acque mosse ( fiumi, torrenti ) - qui le forze che agiscono sull'esca sono due; la prima e' quella che imprimiamo noi ( identica a sopra ), la seconda e' quella impressa dall' acqua che scorre con direzione sempre uguale ed intensita' funzione della corrente. La forza finale che agisce sul cucchiaino e' la "somma" delle due. Piu' che come muovere l'artificiale ( ci pensa la "forza" a muoverlo in maniera efficace ), ci dobbiamo preoccupare di farlo passare nei punti "caldi" in cui pensiamo ci sia il pesce. Tralasciando spiegazioni teoriche di fisica, la traettoria della nostra esca e' un'arco ( parabola ) con "pancia" piu' o meno accentuata in funzione della corrente, velocita' di recupero e della posizione della canna durante il recupero ( parallela o meno alla corrente ). Le ultime due ( velocita' e posizione ) si variano durante il recupero per correggere la traettoria. Per prima cosa si lancia possibilmente a monte del punto prescelto poi recuperando si cerca di farlo passare nel punto che vogliamo. A valle di un ostacolo emerso la corrente cambia moto e puo' essere nulla, dovete quindi agire di conseguenza. Non e' semplice all'inizio, occorre un po' di pratica